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09/03/2021

E’ alta, è bella, vibrante di iniziative, intraprendente e comunicativa.

Ama lo sport e la natura, l’arte e la cultura.

E’ anche molto impegnata, non solo per lavoro ma anche come paladina della sostenibilità, del rispetto della natura. Con un cuore verde così grande che lo chiamano il terzo polmone di Milano.

Ama divertirsi, frequentare club, bar, ristoranti e fare shopping. Ama informarsi, ama imparare, crede nei new media come amplificatore e aggregatore di idee e creatività.

E’ incantata dalla tecnologia che la permea con le sue altezze vertiginose e le sue forme ardite ma alla fioritura primaverile delle sue magnolie ferma il tempo e chiude gli occhi per abbandonarsi alla magia di profumi antichi.

E’ una fucina di talenti, che la sua natura creativa magnetizza e attrae da tutto il mondo fin da prima che nascesse, quando già tutti parlavano di lei e della sua maestosa rinascita a cielo aperto.

E’ forte, operosa, instancabile, milanese. Di una flessibilità che non conosce confini perché sono ridisegnati ogni giorno dai suoi ospiti e dai suoi visitatori, reinventandosi ogni giorno in un tessuto urbano che si adatta alle esigenze del singolo come parte di una community ad alto impatto umano.

Tutti la vogliono anche per le sue forme, talvolta coraggiose, audaci, inedite.

Forme da ammirare, da fotografare per la gioia degli occhi, forme da imparare e fare proprie per vivere e lavorare meglio.

Ma chi la incontra, la vive o la vede da lontano vorrebbe far parte di lei. Per sempre o una volta ogni tanto, davanti ad un piatto etnico o un buon cocktail.

Vorrebbe correre con lei nella Biblioteca degli Alberi o lungo il sentiero pedonale più lungo di Milano. Vorrebbe ammirare le architetture che puntano verso il cielo, perdersi tra i fiori più colorati della città, anche solo per dire io l’ho conosciuta e mi va a genio.

Lei, Portanuova, alta ma che non smette mai di crescere e con un grande cuore verde che batte per la sua Milano.

Portanuova e la magia del non costruito.
L’innovazione di Portanuova non è solo data da quelle forme che sembrano disegnate nell’aria da qualche visionario architetto venuto dal futuro.

Ma dall’ospitalità a misura d’uomo che quelle forme nascondono: pensiamo al grattacielo più bello e innovativo del mondo, il Bosco Verticale. Un’espressione architettonica con soluzioni costruttive all’avanguardia anche in termini di sostenibilità, design, integrazione armoniosa con il tessuto urbano. Ma anche casa di migliaia di farfalle e uccellini che in quella foresta di 15 mila alberi ha trovato la propria dimora.

L’innovazione di Portanuova è un nuovo umanesimo che riporta al centro della domus l’uomo e le sue reali esigenze, riqualificando uno spazio per vivere, lavorare, intrattenersi secondo standard di qualità di vita paragonabili solo alle vertiginose altezze delle sue costruzioni. Per farlo, Portanuova non punta solo a numeri record e ai grandi nomi ma “si offre” come luogo di condivisione, dove la cultura del confronto e dello scambio alimenta le relazioni quotidiane, sia che avvengano nella meeting room di una Torre sia sul prato fiorito di BAM.

La rivoluzione sta appunto nel ribaltamento di questa tendenza dell’architettura che si concentrava sugli edifici a scapito delle reali esigenze delle persone.

La valorizzazione degli spazi liberi e non costruiti li rende, paradossalmente, luoghi da vivere, perché la bellezza di una città si concretizza anche nell'unione tra estetica e “utilità” di piazze, strade, spazi pubblici e giardini.

L’attenzione di Portanuova è così rivolta alla necessità di riportare le persone a vivere gli ambienti esterni. Un cambio di prospettiva che si traduce in un vero e proprio cambiamento culturale: Portanuova è strutturata anche per essere attraversata, camminata, grazie a un sistema pedonale continuo, ad aree verdi, piazze e passerelle, mentre le automobili diventano “invisibili”. Grazie all’uso di legno naturale e di vetro riflettente il cielo, gli spazi esterni sembrano ampliarsi e donarci una sensazione di leggerezza e libertà. Uno dei simboli di questa nuova vision di architettura a misura d’uomo è piazza Gae Aulenti, una piazza da ascoltare, oltre che da ammirare, dove sostare al suono leggero dell’acqua della fontana, per poi ascoltare le voci del quartiere amplificate dalla scultura permanente Egg di Alberto Garutti. Anche per questo, Portanuova è un quartiere umano: un quartiere dedicato a chi sa ascoltare.